Il "processo telematico" indica un nuovo modello processuale nel quale gli atti saranno gestiti con mezzi informatici, realizzando così il processo civile "a distanza" con il quale sono destinati a confrontarsi sia gli operatori di giustizia, sia i cittadini che siano coinvolti in un processo civile. Con tale sistema si realizza non solo l'automazione delle procedure e la gestione degli archivi informatici formati dai fascicoli processuali composti da documenti informatici, ma soprattutto si offrono gli strumenti per trasmettere e depositare gli atti per via telematica. L'indagine oggetto dell'opera segue lo svolgersi della vicenda; informa sulla rete dell'amministrazione giudiziaria e sul dominio giustizia, indaga problematicamente sulla forma e sulla realtà del documento informatico e sulla necessità di individuare con certezza l'autore della scrittura informatica attraverso un segno equipollente alla sottoscrizione autografa; ripercorre storicamente i principali sistemi di cifratura, classica e moderna, e l'evoluzione storica della crittografia sino ai giorni nostri fino alla nascita della crittografia asimmetrica. Centrale è l'attenzione verso la firma digitale ed i suoi profili tecnologici e la direttiva comunitaria sulle firme elettroniche, al fine di consentire il libero flusso transfrontaliero di prodotti e servizi che utilizzano la firma elettronica e il riconoscimento giuridico delle firme, intese come strumento di efficacia giuridica degli atti e dei documenti su supporto informatico trasmessi per via telematica; con questo il processo telematico riduce i "cosiddetti tempi morti" del processo, senza modificare il codice di procedura civile né incide diversamente sulle sue cadenze.