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Giustizia mediatica

Giustizia mediatica
Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo

  • ISBN: 9788815298713
  • Editorial: Società Editrice Il Mulino
  • Lugar de la edición: Bologna. Italia
  • Encuadernación: Rústica
  • Medidas: 20 cm
  • Nº Pág.: 168
  • Idiomas: Italiano

Papel: Rústica
18,30 €
Sin Stock. Disponible en 3/4 semanas.

Resumen

I media hanno trasformato la giustizia in spettacolo, portando nelle nostre case notizie di indagini e processi attraverso giornali e telegiornali, salotti televisivi e talk show. E non si tratta purtroppo solo di informazione o di cronaca giudiziaria, bensì di una rappresentazione spettacolarizzata dove la corretta descrizione dei fatti viene sacrificata all’impatto sull’audience. Si dà vita in tal modo a una sorta di processo parallelo incurante delle regole e delle garanzie individuali, facendo leva sull’indignazione morale del pubblico e generando scandali. Nel tribunale mediatico il diritto rischia di rimanere imbrigliato nel giudizio dell’opinione pubblica, che trasforma automaticamente l’indagato in colpevole, negandogli il diritto alla presunzione d’innocenza, e travolgendo molti altri diritti fondamentali. Questo libro agile e penetrante mette in rilievo gli effetti perversi di tali dinamiche sull’esito del processo e indica le vie da seguire per far sì che la giustizia non rischi di perdere autonomia e credibilità.

Premessa
I. Fenomenologia
1. Criminal breaking news
2. Macrofisica del sistema penale mass-mediatico
3. Microfisica del sistema: media e narrazione processuale
4. Fuori dal sacro cerchio: atopìa, acronìa e anomìa del processo mediatico
5. Gli attori del processo, tra rappresentazione e realtà
5.1. L’indagato, reus ex machina
5.2. La vittima, eroe contemporaneo
5.3. Il pubblico ministero, tribuno dei diritti della vittima
5.4. L’avvocato, corifeo per scelta o per necessità
5.5. I terzi coinvolti. migliori attori non protagonisti
5.6. Il giudice, stretto nella morsa
II. Effetti perversi
1. Le distorsioni sul piano sostanziale
1.1. Eticizzazione del rimprovero e atipicizzazione delle imputazioni
1.2. Derive soggettivistiche e contestazioni per similitudine
1.3. Overcriminalization e moltiplicazione delle accuse per lo stesso fatto
1.4. Spersonalizzazione degli addebiti e responsabilità «ollettiva
1.5. Dissoluzione del rimprovero nella logica del versari in re illicita
1.6. Ulteriori degradazioni del rimprovero soggettivo e fughe verso il dolo
1.7. Scriminanti e senso comune
1.8. La sacralizzazione mediatica della vittima
1.9. La «pena mediatica» e le ricadute sul piano della funzione rieducativa della pena reale
2. Le distorsioni sul piano processuale
2.1. Giustizia senza processo: l’eclissi della presunzione di innocenza
2.2. Le ricadute sul diritto al rispetto della vita privata e familiare
2.3. Il diritto di difendersi provando nel contraddittorio tra le parti
3. Gli effetti sugli equilibri della giurisdizione e sulla fiducia nella giustizia istituzionale
III. Profilassi
1. Vigilanza cognitiva
2. Il filo spezzato tra cronaca giudiziaria e controllo democratico sulla giustizia
2.1. Falsi conflitti
2.2. Nuovi bilanciamenti
3. La rappresentazione in pubblico dell’indagato come colpevole e la tutela della personalità
3.1. Le autorità pubbliche e la trasposizione della Direttiva UE sulla presunzione di innocenza: buone intenzioni e doverose interpretazioni
3.2. (segue): L’obbligazione solidale degli organi di informazione e il modello della shared responsibility
4. Le ingerenze indebite nella vita privata e familiare e le buone prassi delle Procure
5. Segreti e bugie
6. Delitti e castighi
7. Danni e ristori
8. Ulteriori rimedi per la vittima del processo mediatico
9. Ecologia dell’informazione

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