Uno dei temi costanti del dibattito sulla democrazia riguarda il ruolo dei cittadini rispetto alle istituzioni rappresentative e ai processi decisionali di governo. Tale argomento è oggi tanto più cruciale in quanto l'avvenire dei regimi democratici deve sempre più confrontarsi con le trasformazioni prodotte dalla globalizzazione, che incidono sui rapporti tra potere politico, potentati economici, quadro istituzionale. La storia dei sistemi elettorali corre di pari passo con le vicende dell'ampliamento del suffragio, dello sviluppo industriale, della secolarizzazione, dunque della modernizzazione. Lungo un arco temporale che in talune democrazie raggiunge ormai i due secoli, l'ingegneria elettorale ha così costituito un fattore decisivo per l'orientamento del voto popolare, per l'espressione del consenso e del dissenso. E questo libro dà conto, in una prospettiva comparata di grande respiro, della interazione tra sistemi elettorali, sistemi partitici, rappresentanza politica. Ne emergono affinità, differenze, problemi. Con un interrogativo di fondo: quale potrà essere, oggi e ancor più domani, l'incidenza del collegio uninominale, del doppio turno, delle formule proporzionali per le democrazie entrate nella "seconda modernità"?